9 Novembre – Alla scoperta di alberi Secolari, Grotta del Brigante e Festa del Tartufo
Trekking degli Alberi Secolari e Festa del Tartufo
Cammino Formativo in Rewilding Esistenziale ed AntropoEcologia
Monte Tranquillo
9 Novembre
Ore 10.00Il nostro Appennino ospita dei giganti di centinaia di anni, sono alberi secolari monumentali che da secoli osservano la nostra storia e testimoniano un immenso patrimonio di grande biodiversità e conservazione.
In questa uscita condurremo alla scoperta del più antico Acero delle nostre montagne, un percorso fuori sentiero in uno dei luoghi più magici della nostra penisola, dove fiaba e natura si incontrano.
Gli alberi e le loro proprietà saranno la nostra guida, ai quali dedicheremo l'intera uscita dal punto di vista Ecologico ed Antropologico
La scoperta del territorio proseguirà ripercorrendo la tradizione enogastronomia di questi luoghi meravigliosi con la Festa del Tartufo di Campoli PS: in caso di temperature troppo calde l'alternativa del percorso sarà il cammino fluviale delle Gole del LacernoAndai nei boschi
perché volevo vivere
con saggezza e profondità
e succhiare tutto il midollo della vita,
sbaragliare tutto ciò che non era vita
E non scoprire,
in punto di morte,
che non ero vissuto.
(Henry David Thoreau, da Walden ovvero La vita nei boschi)
Queste celebri frasi di Thoreau, scritte nel lontano 1845 raccontano l’esperienza filosofico esistenziale di un’autore che al suo tempo in piena rivoluzione industriale scelse di andare controcorrente ed allontanarsi dalla città per cercare le radici del proprio esistere in natura.
Oggi più che mai in una società antropizzata l’opera Walden scritta più di un secolo e mezzo fa risuona con una fortissima attualità.
Tuttavia quella che era una ricerca poetica e filosofica di un autore, negli ultimi decenni è diventata una vera e propria disciplina scientifica che si dirama un un panorama ampissimo di tecniche e sperimentazioni, che vengono esaminate dalla Ecopsicologia alla AntropoEcologia.
Nel 1984 Edward O. Wilson , uno dei più importanti biologi mondiali del secolo scorso, fondatore del pensiero Sociobiologico sviluppa nei suo studi la rivoluzionaria teoria della Biofilia:
Secondo un modello empirico l’uomo avrebbe la tendenza innata a concentrare il proprio interesse sulla vita e sui processi vitali in natura.
Da qui negli anni a seguire proliferarono ricerche in ambito pluridisciplinare per confutare queste teorie che vennero ampiamente sposate dalla Psicologia e dall’Antropologia che più di tutte le altre discipline scientifiche ha sempre posto un ruolo primario allo studio del rapporto archetipico Uomo – Natura.
L’uomo è un primate che per il 75% della sua evoluzione ha vissuto a strettissimo contatto con la natura come cacciatore – raccoglitore e gran parte dei suo processi cognitivi si sono sviluppati in relazione all’ambiente circostante, all’ interpretazione diretta e sensoriale di quelli che sono i segnali della natura.
L’individuo metropolitano di oggi invece vive delle realtà sempre più ristrette claustrofobiche ed antropizzate in cui difficilmente tali processi cognitivi di contatto e connessione di sperimentazione, scoperta, codificazione di spazi naturali, segnali esogeni, cambiamenti stagionali, si possano verificare. Da questa condizione distopica della società deriva una progressiva realtà patologica dove i disturbi mentali sono sempre più diffusi e l'uomo cerca risposte a questo malessere.
Molto spesso questa ricerca conduce alla riscoperta delle proprie radici del nostro comune passato evolutivo dove i nostri spazi vitali erano le foreste, i campi, le montagne. Proprio per questo negli ultimi anni si sta assistendo ad una progressiva scoperta dell’outdoor e tutte le discipline ed attività ad esso connesse stanno prendendo sempre più piede, anche non sempre queste pratiche vengono affrontate con consapevolezza.
Molti si avvicinano infatti alle varie discipline che si svolgono in natura vivendole come uno sport ricercando il mero gesto atletico , il brivido dell’istante e la performance, tralasciando totalmente il processo conteplativo, filosofico, interiore ed esperienziale che queste attività in natura da sempre favoriscono e che in passato venivano usate in culture tradizionali proprio come processo iniziatico nella costruzione del singolo individuo.
La natura è senza dubbio il più grande strumento di consapevolezza che l'uomo possa mai avere a sua disposizione. Essa può facilmente sviluppare processi di conoscenza, rivelazione e chiarificazione del proprio Se.
Tali processi di possono e devono essere sviluppati sin dall’età evolutiva in cui il bambino volge il suo sguardo alla scoperta ed implementati durante l’adolescenza e l’età adulta.
Ma per iniziare questo processo consapevole di evoluzione interiore occorrono delle direttive, strategie per comprendere pienamente l’insegnamento che la natura ci da e l’approccio mentale e soprattutto etico che occorre avere quando ci si immerge in essa, e in questo l'AntropoEcologia, la Biofilia Consapevole e l'Ecopsicologia da anni hanno gettato le fondamenta scientifiche per comprendere dal punto di vista Esperienziale e Terapeutico il valore di queste attività all'aria aperta.
Chi segue le iniziative della nostra associazione sa bene che da anni ci adoperiamo nella divulgazione di tali temi attraverso un Metodo formativo di EcoAntropologia basato sull'esperienzialità in Natura.
Erroneamente viene da pensare che il contatto con la natura si possa trovare soltanto nei grandi spazi selvaggi, ma la natura è intorno a noi, dal fiore che cresce sul ciglio del marciapiede ai piccoli parchi urbani (la natura ha preso pieno possesso degli spazi urbani, basti pensare che a Roma per esempio si possono incontrare volpi e addirittura un Falco Pellegrino ha nidificato su un terrazzo dell' Università la Sapienza), praticare una Ecologia Consapevole è un processo possibile, basta avere la consapevolezza e gratitudine di riconoscere la natura intorno a noi.
Per insegnare a riconoscere tutto questo, anche quest'anno riprenderemo anche i nostri incontri indoor per portare un po’ di natura in città affrontando dal punto di vista teorico e in parte pratico alcuni degli aspetti che quotidianamente affrontiamo durante i nostri percorsi di formazione in natura, questi sono alcuni dei punti che tratteremo nei nostri incontri:
- Le radici storiche del distacco in natura
- Il passaggio iniziatico
- Qui ed Ora, il linguaggio degli animali
- Identità e Natura
- Ecologia consapevole come metodo meditativo
- Evoluzione in Natura dal bambino all'adulto
- Il ruolo del cammino
- Foreste ed approccio sensoriale
- Alberi e Radicemento Fisico
- Come riconoscere la natura come Spazio Interiore
- AntropoEcologia come terapia dell’anima
- Alberi, foglie e comunicazion
- Ormone Verde e Mindfoulness
-FORESTBATHING
-Barefoot Meditation
- Filosofia delle vette
- Etica e Natura
- Outdoor ed Estremo
In questa Avventura nella Natura e nell'Anima saremo guidati da Damiano Tullio, Alpinista, ma soprattutto Antropologo Culturale specializzato in Eco Antropologia Esistenziale, che negli ultimi anni ha sviluppato i suoi studi analizzando il ruolo della Natura come elemento Esistenziale costitutivo nella crescita emotiva dell’individuo. Insieme esploreremo tecniche e metodologie riassunte nel suo Saggio "Dalla Roccia al Samadhi" dove vengono affrontate dal punto di vista tecnico, cognitivo ed interiore le esperienze di una vita vissuta a contatto simbiotico con la Natura. Ad oggi questo approccio è riconosciuto come metodo formativo all'interno di contesti scolastici ed universitari ed adoperato anche in diverse aree terapeutiche come percorso Mindfoulness in Natura.
questo tipo di programma formativo è consigliato Consigliamo questo percorso ad ogni individuo, specialmente Genitori, ma soprattutto a coloro che lavorano con il pubblico specialmente, insegnanti, formatori, terapeuti, psicologi e medici; ma anche a tutte quelle figure professionali che lavorano in contesti aziendali per favorire le capacità interrelazionali e sviluppare le capacità di ascolto delle proprie propensioni e di quelle dell'Altro. Vivamente consigliato a tutti coloro che frequentano o lavorano in Natura: istruttori, accompagnatori, guide alpine. Alcune tecniche apprese infatti possono essere utili per gestire meglio i gruppi ed affrontare eventuali problematiche esistenziali dei singoli legate alla sfera della consapevolezza, introspezione, evoluzione emotiva, cooperazione ed accettazione dei propri limiti.
DETTAGLI e Descrizione del Cammino
- Ore 10.00 appuntamento versante laziale Forca d'Acero
-Ore 10.05 Radunati i partecipanti inizio del trekking e delle attività formative
- Laboratori di AntropoEcologia in cammino e Grotta del Brigante
-Tempo in cammino 5 Ore , da Aggiungere due ore di attività laboratoriali e spiegazioni relative al territorio che esploreremo
-Ore 18.00 Termine attività
- Diff: E (Escursionistica semplice)
- Dislivello 400 M
Modalità di partecipazione:
Il laboratorio si terrà in cammino in una delle aree più selvagge del Lazio, un patrimonio di biodiversità regno del lupo e dell'orso, un luogo fiabesco caratterizzato da alberi centeneri e acque sacre di culti precristiani, dove sperimenteremo in una natura le tecniche di AntropoEcologia apprese.
ISCRIZIONE E QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Per la particolare natura delle nostre attività formative è nostra scelta etica mantenere un numero esiguo di partecipanti per poter mantenere uno standard qualitativo conforme agli obbiettivi prefissati in queste esperienze, Natura vuol dire silenzio e contemplazione, attività molto difficili da attuare con gruppi numerosi.
Prenderemo quindi in considerazione le prime dodici richieste di partecipazione che dovranno pervenire entro il 26 Giugno
Per prenotare è necessario inviare una mail all'indirizzo segreteria@antropostudio.org , comunicando i propri dati anagrafici e numero di telefono e sarete immediatamente ricontattati.
La quota di partecipazione alla Experience è di Euro 40
I Mezzi
Per essere meno impattanti dal punto di vista ambientale, qualora richiesto sarà nostro piacere mettere in comunicazione i partecipanti per organizzare un car sharing.
Cosa Portare:
L’elemento fondamentale per un’escursione in sicurezza sono un buon paio di scarpe da trekking o da avvicinamento, preferibilmente con suola in vibram.
vestiario adatto alla stagione; pantaloni lunghi, maglietta di cotone o traspirante, pile, guscio e mantella in caso di pioggia (in montagna è sempre bene vestirsi a strati traspiranti da poter togliere o rimettere in caso di caldo o freddo). Doppio paio di calzettoni di riserva ed un piccolo cambio in caso di pioggia da lasciare in auto.
Da mettere nello zaino :
cappello con visiera in caso di sole eccessivo, e berretto pesante in caso di vento freddo, una macchinetta fotografica ed un binocolo per catturare l’istante dell’avvistamento della fauna locale.
Consigliati ma non necessari i bastoncini telescopici per una migliore progressione in salita ed in discesa
Cosa Mangiare
Consigliamo sempre oltre al classico panino e frutta, prodotti che possano dare energia immediata quali frutta secca, cioccolata, barrette energetiche.
La Fauna
Durante il trekking consigliamo vivamente di portare binocolo e macchinetta fotografica, nel percorso scelto è possibile fare l'avvistamento di cervi e caprioli, e con fortuna potremmo anche ammirare da lontano il furtivo passaggio dell'orso bruno marsicano.
Antropostudio
Viale del lido, 62- 00122